Il senso biologico ed evolutivo dei “selfie”.

12/12/2018

Il fenomeno dei "selfie" e della compulsione all'autoscatto è forse un segnale rudimentale di un ampio salto di coscienza che attende l'umanità?

Forse il ribaltamento interiore del "cannocchiale di Galileo", che si esprime al terzo e quarto livello di Presenza (come esposto nel Laboratorio di Presenza), si sta manifestando in questi aspetti?

Ricordi la questione delle auto-osservazioni nell'articolo di Eleonora su 5LB Magazine:

Mauro Sartorio e Eleonora Meloni fanno quattro chiacchiere a briglie sciolte su un possibile senso biologico ed evolutivo di quello che, dal di dentro, ci appare comunemente una compulsione deforme dell'ego.

Eppure...

P.S. Chi volesse leggere Il Giorno Del Leone Alato, il piccolo libro del 1991 citato nel video, e non dovesse trovarlo cartaceo, può scaricarlo gratuitamente dal sito ufficiale dell'autore.

Qui uno stralcio tratto dal capitolo che dà il nome al libro:

[...] Le attrezzature ed i programmi di spazio virtuale si vendevano bene. Tra i compratori gli studenti di storia e di scienze naturali risultavano i più numerosi.

Ma aumentava la richiesta da parte di un pubblico più vasto che preferiva una dose di divertimento alle lunghe passeggiate tra le piramidi egizie o tra la flora e la fauna amazzoniche. Si potevano compiere viaggi solitari, in compagnia o guidati; molti tuttavia preferivano disporre di un selettore che compariva al semplice movimento di un dito. Il catalogo era ricco. Dai rifacimenti di vecchi film, in cui i protagonisti erano gli stessi utenti, si era passati ad adattare i videogiochi che consentivano di combattere nello spazio o di intrattenere storie d’amore con i personaggi-simbolo dell’epoca.

Era come partecipare ad un fumetto o ad una storia piena di stimoli; stimoli tanto reali che non erano mancati gli infarti quando alcuni appassionati del terrore avevano usato programmi non raccomandati dal Comitato per la Difesa del Sistema Nervoso Debole.

I computer accettavano i programmi più assurdi ed in un’atmosfera come quella erano comparsi pirati che avevano introdotto virus virtuali, provocando dissociazioni della personalità ed incidenti psicosomatici. Era così semplice infilarsi il casco ed i guanti, accendere il computer e scegliere un programma, che i bambini lo facevano ogni giorno nelle ore dedicate agli spostamenti. [...]